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  • Immagine del redattoreValentina Ivana Chiarappa

Amalgami dentali nel mirino



Pubblicato su "La Freccia" agosto 2004


Ideate per resistere a lungo, le otturazioni a base di mercurio rappresentano in realtà una grave minaccia alla salute di chi ne è portatore. Scopriamone i motivi.


Impiegato da più di un secolo e mezzo quale materiale di otturazione per la ricostruzione dei denti cariati, l'amalgama è un impasto sotto forma di polvere costituito da mercurio (52%), da una lega d'argento (16%), da stagno (26%), da rame (5%) e da zinco (1%).


Oltre che per evidenti motivi estetici, sono sempre più in aumento gli operatori della moderna odontoiatria che preferiscono utilizzare sostanze di colore bianco (di solito resine composite e ceramica) anche e soprattutto per scongiurare la comparsa dei disturbi, alle volte notevolmente gravi, correlati alla presenza di amalgama dentale nella bocca del paziente.


Nonostante sia stato prodotto un rilevante numero di studi scientifici in grado di provare la tossicità delle otturazioni al mercurio, nel nostro paese tale materiale risulta essere tutt'ora il più largamente utilizzato dai tecnici del settore.


In seguito alle risultanze di una relazione effettuata da vari ricercatori dell'Università di Kiel, il Tribunale di Francoforte ha ufficialmente affermato e riconosciuto il grave rischio per la salute umana derivante dall'uso di otturazioni di amalgama. E così, mentre in Svezia dal 1985 è stato vietato l'impiego di amalgami ed in Germania dal 1996 è stato bandito il suo uso sulle donne incinte e sui bambini, in Italia poco è fin'ora cambiato.


Cosa accade nella nostra bocca

Molti di noi conoscono sicuramente la vicenda relativa all'epidemia della città giapponese di Minamata dove tra il 1953 ed il 1960 un gran numero di abitanti morirono per aver ingerito pesce inquinato da mercurio di origine industriale. Non sono infrequenti notizie di avvelenamenti di massa da metil-mercurio utilizzato nelle colture.


L'elevata tossicità del mercurio è dovuta al fatto che questo metallo all'interno dell'organismo ha l'effetto di inibire le funzioni di circa un centinaio di enzimi di mammiferi ed esseri umani, ostacola l'azione delle membrane cellulari e, quindi, causa una situazione di forte debilitamento creando terreno fertile per l'attacco di gravi patologie.


La correlazione esistente tra la presenza di mercurio nell'organismo e l'insorgenza di malattie quali la sclerosi a placche, la leucemia, il morbo di Parkinson è stata studiata e provata dal dott. Hal Huggins, dentista del Colorado, il quale verificò, dopo l'asportazione degli amalgami dalla bocca di pazienti affetti da tali patologie il loro notevole miglioramento e, in molti casi, la loro guarigione.


Ma perché questo composto risulta così dannoso?

Il dott. Huggins, nei suoi 15 anni di studio sulla tossicità del mercurio, riuscì a dimostrare la continua fuga di tale metallo dagli amalgami a distanza di 10-15 anni dal loro inserimento, verificando che dopo 20 anni rimaneva nelle otturazioni solo il 10% della quantità iniziale di mercurio; dunque questo componente fuoriesce dagli amalgami e si sedimenta nei tessuti.


Tale processo avviene in quanto i metalli racchiusi nell'amalgama, in combinazione con la saliva costituiscono una sorta di pila elettrica; a loro volta, i sali di sodio e di potassio contenuti nella saliva provocano nella bocca micro-correnti elettriche. Tutto ciò fa sì che infinitesime parti del metallo delle otturazioni si spostino e si depositino, grazie al sangue, in varie parti dell'organismo.



I danni provocati dagli amalgami

Il rilascio continuo ed in piccolissime quantità del mercurio contenuto nelle otturazioni dentali di amalgama causa varie patologie. Innanzitutto, questo processo incrementa la Candida albicans un lievito presente nell'intestino che si sviluppa anche grazie ai metalli pesanti e che, oltre determinate soglie quantitative, si estende in forma virulenta. Per di più, la presenza di amalgama determina la diminuzione dell'azione di difesa dei linfociti e quindi infezioni ricorrenti ed incapacità di ristabilire lo stato di salute.


Inoltre, i processi di fusione dei vari metalli necessari per formare la lega di cui è composta la protesi, creano alcuni ossidi che entrando in contatto con la saliva rilasciano ioni, elementi altamente tossici per l'organismo.


I sintomi derivanti dall'avvelenamento da amalgami possono andare dalla sonnolenza, inappetenza, stanchezza, alle malattie del sistema nervoso (diminuzione della memoria, epilessia, difficoltà di concentrazione), a problemi psichici (forte depressione, irritabilità, violenza), all'emicrania, asma, raffreddori, aritmie, alterazioni della flora batterica, dolori articolari, fino alla nascita di tumori all'intestino.


Una dose di amalgama contiene mediamente circa 440 mg di mercurio e 400 mg di lega; considerando il fatto che a causa dei processi di abrasione, corrosione ed elettrolisi che hanno luogo nella cavità boccale vengono liberati nell'organismo fino a 0,10 mg di mercurio al giorno, possiamo comprendere le preoccupazioni degli odontoiatri più attenti al problema.


Se a questo aggiungiamo, poi, che il 50 % del mercurio rilasciato nell'organismo viene eliminato attraverso feci ed urine e va dunque ad inquinare terreni, falde acquifere e colture, e quindi la frutta e la versura di cui ci alimentiamo, la questione implica evidentemente più vaste problematiche ambientali.

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