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  • Immagine del redattoreValentina Ivana Chiarappa

La minaccia invisibile


La nocività dei campi elettromagnetici provata da numerosi studi. L'attuale normativa in merito e le possibili soluzioni.


Da quando nel 2001, è balzato agli onori della cronaca il discusso caso di “Radio Vaticana”, si è cominciato a parlare del fenomeno noto con il nome di elettrosmog. Quella vicenda vedeva protagonista dell'inquinamento ambientale dell'area di Cesano, in provincia di Roma, per l'appunto, Radio Vaticana le cui trasmissioni sono state e sono tutt'ora al centro di infuocate polemiche.


Ma cosa si intende con il termine “elettrosmog”?

Si tratta di una delle forme più subdole di inquinamento la quale, non comportando alcuna emissione percettibile con i nostri cinque sensi, non risulta facilmente identificabile. È originata dall'irradiazione di campi elettromagnetici che antenne radio-televisive, apparecchi cellulari, elettrodomestici, ecc. diffondono nell'ambiente circostante.


I parametri che connotano i campi elettromagnetici sono rappresentati dalla lunghezza d'onda, quantificata in metri e dalla frequenza, misurata in hertz; a seconda della fonte di emissione si possono avere campi elettromagnetici a frequenza decisamente bassa (linee elettriche, apparecchi elettrodomestici), a frequenza media (telefonia mobile, ripetitori) ed a frequenza molto elevata (raggi ultravioletti, raggi x, raggi gamma).


Cosa rischiamo?

Ma quali sono i reali pericoli per la nostra salute che l'elettrosmog può comportare?

L'OSM (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dal 1996 intrapreso una serie di studi relativi alle patologie associate all'esposizione a tale genere di emissioni, concretizzandoli nel Progetto Internazionale Campi Elettromagnetici (CEM).


Come è stato riscontrato in seguito a diverse ricerche effettuate, l'estesa esposizione a campi elettromagnetici può essere causa di patologie quali neoplasie e problemi a livello di sistema nervoso. Tali analisi, volte allo studio delle conseguenze a lungo termine dell'inquinamento in oggetto, hanno avuto inizio nel 1979 a Denver, nello stato del Colorado e si sono diffuse da allora in tutto il mondo.


Ne sono esempi, nel nostro paese, proprio l'episodio “Radio Vaticana” prima accennato o quello riguardante i ripetitori televisivi di Volturino (Foggia). In entrambi i casi è stato verificato un aumento significativo del livello di tumori e di leucemie nella popolazione residente, in particolar modo in quella infantile. A conferma di tale pericolosità è stata promulgata il 22 febbraio 2001 la “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”.



Per ciò che concerne la vicenda di Cesano, che più da vicino ci riguarda, i dati dell'Osservatorio epidemiologico del Lazio (Agenzia sanitaria pubblica) hanno rilevato che i casi di leucemia infantile evidenziatisi nel territorio in oggetto risultavano raccolti nel raggio di 6 km. dalle antenne di Radio Vaticana e che percentualmente l'incremento di leucemia infantile poteva essere quantificato nella preoccupante cifra del 600%.



Che cosa è stato fatto?

Nonostante siano passati anni da tali rilevamenti, le cose non sono cambiate di molto, considerando la circostanza che i gestori di Radio Vaticana si sono avvalsi del fatto che le antenne incriminate sono collocate su territorio straniero, per giustificare la mancata osservanza della legge italiana. Riguardo il pronunciamento da parte della Cassazione su tale caso di presunta extraterritorialità, vi è stato un ulteriore rinvio che evidenzia, oltre ad una non adeguata considerazione del diritto alla salute spettante a tutti, anche il pericolo derivante da un non tempestivo intervento.


Vi è da dire che nel nostro paese, in una situazione già esistente di parziale trasgressione relativa alle soglie legali di emissione, interviene il recente decreto Gasparri sulle Telecomunicazioni che comporta l'alleggerimento della prassi necessaria per l'installazione di elettrodotti e di impianti di telefonia. La normativa in oggetto reputa tali strutture opere “compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e realizzabili in ogni parte del territorio comunale" con ciò contrastando con la legislazione attuale e, quindi, lasciando carta bianca alle aziende del settore.


A dispetto delle numerose evidenze connesse alla dannosità dell'elettromagnetismo, il ministro afferma l'innocuità di tale forma di inquinamento e, dato che fa riflettere, demanda le verifiche inerenti l'esposizione alle emissioni in questione, al Ministero per le Telecomunicazioni di concerto con la Fondazione Bordoni.


È da rilevare che nel Consiglio di amministrazione che fa capo a quest'ultima istituzione figurano dirigenti appartenenti ad aziende di telefonia mobile. Tale decisione, dunque, comporta la destituzione dal ruolo di supervisore precedentemente appannaggio del Ministero della Salute o di quello dell'Ambiente.


Tutto ciò sottolinea la necessità che studi ed analisi in questo nuovo settore di ricerca siano svolti esclusivamente da istituzioni scientifiche quali l'OSM, il CNR, ecc. motivate, nella loro attività, unicamente da fini conoscitivi e non da interessi particolari.

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