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  • Immagine del redattoreValentina Ivana Chiarappa

Gli acini della salute


Pubblicato su "No Comment" - anno II n.9 - agosto 2005

Come racconta la cultura egiziana, l’uva sarebbe stata scoperta da leggendari esseri ciclopici. Impiegata come rimedio curativo dai medici delle antiche civiltà, impariamo a conoscere le insospettabili qualità terapeutiche, oggi riscoperte, di questo comune frutto.

Molti di noi ignorano che assaporando l’uva, uno dei frutti più consumati e coltivati sin dai tempi più lontani, fanno, in realtà un pieno di principi nutritivi non paragonabile all’apporto derivante da altri frutti freschi.


I suoi acini contengono, infatti, zuccheri (fruttosio, levulosio, destrosio, saccarosio), sali minerali (ferro, potassio, acido fosforico e silicio), vitamine (A, B1, B2, B9, PP) e fibre. Il succo di uva, chiamato “latte verde”, deve il suo appellativo proprio al fatto che in esso è possibile trovare tutti i più rilevanti elementi nutritivi corrispondenti a quelli contenuti nel latte materno, e tali sostanze sono presenti anche nella stessa proporzione.


Virtù curative dell’uva

Utilizzato a scopo terapeutico già in epoche remote e dimenticato poi, in qualità di cura in tempi successivi, questo frutto sta oggi vivendo, per via dei benefici che esso apporta, una fase di notevole rivisitazione. L’attuale ricerca scientifica ha, infatti, confermato ciò che gli antichi affermavano, mettendo in luce la funzione che ciascuno dei componenti presenti nell’uva esplica a livello organico.


Il forte contenuto di polifenoli di questo frutto, ossia delle sostanze che gli attribuiscono il peculiare colore rosso, fa sì che il suo consumo aiuti a contrastare l’infarto ed i tumori. I pigmenti situati nella buccia degli acini, chiamati antociani, da parte loro, causando l’accrescimento del colesterolo buono, esplicano un’azione protettiva dei vasi sanguini e del sistema circolatorio.


Nell’uva sono, poi, presenti alcune sostanze antiossidanti e quindi antinvecchiamento (fitochimici) ed il boro, elemento in grado di generare, nella fase della menopausa, l’incremento degli estrogeni ossia degli ormoni femminili e di ostacolare così l’insorgenza dell’osteoporosi. Questo frutto compie, inoltre, un’importante funzione antivirale ed antibiotica impiegata nei casi di carie animale.


Possiamo quindi utilizzare l’uva a scopo terapeutico nei seguenti casi:

  • per regolarizzare l’attività intestinale; come coadiuvante nelle anemie e nelle convalescenze;

  • sotto forma di succo (due bicchieri prima dei pasti) per depurare il fegato;

  • contro la ritenzione idrica e la cellulite (specialmente quella bianca che sollecita maggiormente la diuresi);

  • quale remineralizzante per gli sportivi e nei casi di astenia;

  • per contrastare l’invecchiamento della pelle (azione esplicata dai flavonoidi presenti nell’uva in grado di accrescere il collagene, ovvero la principale proteina della struttura dell’epidermide);

  • come depurativo e tonificante dell’organismo (ampeloterapia, attuata consumando solo uva per diversi giorni consecutivi).

È da ricordare, in ogni caso, che il forte consumo di uva è sconsigliato ai diabetici ed a coloro che sono affetti da ulcera gastro-duodenale o da gastroenterocoliti.



La vinoterapia

Si parla ormai da anni degli effetti benefici che può indurre sullo stato di salute il consumo moderato di vino, specialmente di quello rosso. Quest’ultimo, infatti, esplica un’efficace azione antiossidante dovuta alla presenza in esso di resveratroloe possiede la capacità, come comprovato da ricerche effettuate nel Massachusetts General Hospital negli Stati Uniti, di ridurre la pressione sanguigna.


Ma non tutti sanno che, proprio per effetto delle sostanze chimiche prima viste contenute nell’uva, il vino viene attualmente utilizzato anche a scopo estetico per le sue qualità idratanti ed anti-invecchiamento, al fine di conquistate la morbidezza, l’elasticità e la compattezza di una pelle giovane.


La vinoterapia è costituita da una serie di applicazioni effettuate seguendo i principi relativi alla talassoterapia e alla balneoterapia nelle quali però viene utilizzato il vino. Essa viene impiegata per rassodare e tonificare il corpo, cancellare le rughe, dare splendore alla pelle opaca, migliorare la circolazione. Il tutto viene eseguito adoperando olio di vinaccioli, estratti di acini d’uva e vini del tipo: Cabernet, Sauvignon, Merlot, Lambrusco in vari trattamenti come bagni di vino, impacchi di vino e miele, massaggi, maschere.

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