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  • Immagine del redattoreValentina Ivana Chiarappa

I meridiani e l'agopuntura


Risalente al XXVII secolo a.C., la tecnica di diagnosi e trattamento diffusa ed apprezzata anche in Occidente basata sul sistema dei meridiani.


La prima opera scritta che tratta di questo metodo di cura, rimasto incomprensibile fino a pochi anni fa, è il libro Nei Ching o Testo Classico di medicina interna dell'Imperatore Giallo datato tra il 2697 e il 2596 a.C. Scoperta dai missionari gesuiti incaricati di diffondere in Cina il cristianesimo, questa pratica terapeutica fu, nel 1884 soppressa dall'Imperatore Tao-Kuang e reintrodotta in seguito da Mao Tse Tung e costituì, quindi, un valido aiuto per il mantenimento dello stato di salute dei soldati dell'armata rossa negli anni '30.


Accettata così nell'ambito della medicina ufficiale cinese, l'agopuntura fu studiata ed approfondita dai medici occidentali i quali riscontrarono il potere analgesico della tecnica, derivante dalla dimostrata connessione di quest'ultima con il rilascio di endorfine nel sistema nervoso centrale. L'azione di infiggere aghi nella pelle, infatti, provocherebbe, secondo la medicina occidentale, una sorta di sollecitazione delle vie nervose del dolore.


Ma, seppur importante, l'efficacia analgesica di tale metodo rappresenta, considerando gli elementi della filosofia cinese sui quali esso si fonda, solo un limitato approccio alle sue ampie potenzialità.


I fattori base della medicina cinese

Per l'antica filosofia cinese l'essere umano è un microcosmo immerso nel macrocosmo globale, dunque il fluire dell'energia all'interno dell'organismo vivente avviene secondo le leggi universali di scorrimento dell'energia. Tale sostanza, chiamata dai cinesi chi o qi e dagli indù prana, riempie l'ambiente ed accede al corpo umano per mezzo di vie di entrata situati sulla pelle (i punti di agopuntura) collegati al sistema dei meridiani collocato in profondità sotto l'epidermide fino a raggiungere gli organi interni. La medicina cinese ritiene che il chi scorra in dodici paia di meridiani correlati a varie funzioni organiche, e giunga negli organi per portarvi energia nutritiva vitale.


Un principio base della filosofia cinese, è quello relativo alla polarità dell'energia, da cui deriva la nota distinzione tra yin e yang costituenti il concetto di complementarietà. Yang rappresenta il principio maschile, attivo, legato al sole, alla luce, all'azione creativa; yin è il principio femminile, passivo, distruttivo, legato alla luna, al buio e alla morte.



Entrambi gli elementi sono essenziali per l'ottenimento di una condizione di stabile equilibrio: il loro bilanciamento (ossia l'eguale fluire del chi nei meridiani di destra e di sinistra) determina il benessere di tutti gli aspetti: corpo, mente e spirito, mentre un loro sbilancio causa una riduzione dell'equilibrio dell'intero organismo conducendo alla disarmonia ed alla malattia.


Lo scorrere del chi attraverso i dodici meridiani avviene con uno specifico ritmo che rispecchia l'interazione energetica dei cinque elementi fondamentali: fuoco, terra, metallo, acqua e legno. L'interazione di tali elementi può procedere in due tipi di cicli: il Ciclo di Generazione in cui ogni elemento produce il successivo mediante un movimento di energia ed il Ciclo di Distruzione nel quale ciascun elemento assorbe il successivo per potersi entrambi equilibrare.


La diagnosi e la terapia nella medicina cinese

Secondo la pratica orientale, le sequenze del flusso energetico nei meridiani avvengono giornalmente in periodi di due ore durante i quali la corrente assume un'intensità prima massima e poi minima. I periodi di maggiore flusso energetico (diversi per ogni tipo di meridiano) sono quelli impiegati per il trattamento della patologia della struttura di organi correlata al meridiano in oggetto. Il bilanciamento della struttura energetica condurrà ad una trasformazione positiva della condizione vibratoria il cui squilibrio anticipa l'alterazione cellulare.


I punti di agopuntura hanno la specificità elettrica di possedere un incremento di conducibilità ovvero una caduta di resistenza; ciò ha portato all'ideazione di un sistema computerizzato dotato di elettrodi da connettere ai punti terminali di ogni meridiano, chiamato AMI (Apparecchio per Misurare le Funzioni dei Meridiani e dei Corrispondenti Organi Interni), grazie al quale è possibile accertare in pochi minuti gli squilibri fisiologici di un organismo.


Dunque il sistema dei meridiani può essere utilizzato quale mezzo, non solo per effettuare la terapia attraverso l'introduzione di energia al loro interno mediante la stimolazione dei punti con la pressione, con aghi, con corrente elettrica, onde sonore o luce laser, ma anche quale valido strumento di diagnosi grazie alla misurazione dei cambiamenti energetici che indicano la presenza di una patologia.


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