Pubblicato su "Aura Mundi" nel luglio agosto del 2010
Le emanazioni vibrazionali generate dalle strutture geometriche, utilizzate dalle più remote civiltà ed oggi riscoperte dalla nuova fisica.
L’Universo, negli infiniti elementi di cui è composto, viene percepito dagli esseri viventi grazie alla forma. In effetti, sotto questo aspetto, non esiste nulla che non abbia una forma, per quanto impalpabile possa essere la materia di cui l’elemento è composto; persino sostanze dalla forma estremamente variabile, come i gas, possiedono a livello molecolare una specifica struttura.
Fin dai primordi dell’esistenza biologica, in un ambiente tridimensionale come quello che ci caratterizza, la forma è ciò che ha consentito e che consente agli esseri viventi di acquisire consapevolezza di ciò che li circonda e di se stessi.
Anche nella Bibbia si fa preciso riferimento a ciò, in senso metaforico, quando si menziona l’episodio del reciproco riconoscimento di Adamo ed Eva avvenuto grazie al loro osservarsi.
La forma possiede un legame con l’elemento che la manifesta, non solo per quanto attiene il concetto di consapevolezza appena descritto, ma anche per motivazioni più squisitamente funzionali.
È, infatti, estremamente agevole rendersi conto del nesso, non certo casuale, esistente tra la forma e la funzione alla quale è destinato l’oggetto o l’elemento che la possiede; basti pensare agli svariati organi componenti del corpo umano, alla loro particolare struttura ed al compito che svolgono nell’ambito del mirabile complesso organico in cui sono inseriti; non è un caso, per fare un esempio, che lo stomaco esibisca una forma a sacco, in quanto questa è la struttura ideale tramite la quale esso può assolvere allo scopo per il quale è venuto ad esistenza.
Tutto il complesso delle forme naturali che ci circonda è, inoltre, contraddistinto dalla meravigliosa perfezione geometrica che possiedono, a partire dalla precisa simmetria della struttura del reticolo cristallino in base alla quale si formano i minerali, fino a giungere alla straordinaria bellezza di configurazioni dalle smisurate dimensioni come le galassie.
Le forme naturali, globalmente, discendono dalla messa in opera delle forze della natura e, dunque, ne costituiscono la logica rappresentazione.
Antiche conoscenze delle onde di forma
Sin dalle epoche più lontane, nelle diverse vetuste culture e tradizioni, veniva impiegato il potere delle forme all’interno delle strutture degli amuleti o nei riti religiosi, nei quali si faceva spesso uso di simboli fondamentali quali la croce, il cerchio, il triangolo. Si parla, a tal proposito, di geometria sacra la cui conoscenza detiene una provenienza molto antica, essendo stata ritenuta da tempi remoti il complesso di elementi sul quale è edificato l’intero Universo e da cui traspare l’ordine divino presente in tutto ciò che esiste.
Tra le diverse forme appartenenti alla geometria sacra, una delle più rilevanti e note è quella chiamata “Vesica Piscis” (mandorla mistica) scaturente dall’intersezione di due cerchi aventi lo stesso raggio con la circonferenza di uno passante per il centro dell’altro e viceversa. I due segmenti che si vengono a creare all’interno di tale figura, uno che attraversa il centro orizzontalmente e l’altro che connette verticalmente i punti di intersezione dei due cerchi, stanno tra di loro in un rapporto congruente alla proporzione aurea.
Quest’ultima deriva dal rettangolo aureo (usato già nell’antichità in architettura), ovvero da un rettangolo divisibile da un segmento in un quadrato e in un rettangolo più piccolo, avente anche quest’ultimo lo stesso rapporto tra i lati che ha il primo. Tale proporzione, chiamata numero d’oro, 1,618, rappresenta il rapporto ideale tra due lunghezze per produrre un effetto estetico più armonioso e si trova all’interno della struttura di formazione di molti organismi naturali, come la forma a spirale del Nautilus Pompilius e le proporzioni dell’essere umano. Le caratteristiche di tale numero, presente anche nella successione matematica di Fibonacci, nelle proporzioni dei crop circles, della piramide di Cheope e di molte altre strutture sacre, furono approfondite nel 1509 dal grande matematico Luca Pacioli ed utilizzate da Leonardo da Vinci nelle sue incredibili creazioni artistiche.
Dall’applicazione grafica ripetuta della Vesica Piscis deriva un’altra configurazione molto conosciuta, nota con il nome di “Fiore della Vita” rintracciabile in diversi antichi reperti presenti in varie zone del pianeta (Egitto, Irlanda, Turchia, Inghilterra, Israele, Cina, ecc.). Tale figura rappresenta simbolicamente, secondo il ricercatore Drunvalo Melchizedek, le fasi della Creazione a partire dal primo giorno della Genesi, come è possibile arguire dalla struttura della Vesica Piscis che rievoca, appunto, il processo di divisione grazie al quale si origina la cellula, ovvero la vita. Ad esso seguono gli altri cinque giorni della Creazione rappresentati dagli ulteriori cerchi del Fiore della Vita.
Ma perfette strutture geometriche e simboliche sono presenti anche nei “mandala” utilizzati nelle tradizioni tibetana, nepalese ed indiana e costituenti strumenti di iniziazione e di accesso a stati di coscienza superiori, attivabili grazie alla loro contemplazione non razionale e operanti, dunque, a livello non verbale.
Moderne conferme: la rifrazione angolare
In Francia ed in Belgio lo studio delle onde di forma ha conosciuto un forte sviluppo ad opera soprattutto dei due ricercatori francesi Chaumery e De Belizal, del fisico Louis Turenne, e dei fratelli Servranx. Grazie ai loro studi, questi scienziati hanno appurato che le figure geometriche, se orientate al nord magnetico terrestre, possono assorbire ed emettere il flusso magnetico della Terra.
La capacità di emissione di figure geometriche riprodotte in grafici, deriva dal fatto che la materia emette, oltre alla vibrazione causata dal movimento atomico, anche un’effusione energetica dovuta alla sua specifica forma correlata alla rifrazione angolare e chiamata "emissione ad onde di forma". Tale emissione possiede una lunghezza d'onda molto corta, come quella delle cellule, ed è fortemente sensibile all’energia del pensiero, la quale è in grado di amplificare e potenziare la valenza energetica dei grafici.
Ma lo studio delle forme e delle loro caratteristiche ha condotto alla scoperta, di cui già parlavano gli antichi Egizi e Greci, dello stretto legame esistente tra la geometria ed il suono, come è desumibile dal fatto che gli intervalli matematici della scala musicale sono sottoposti alle leggi geometriche. Ciò fu ulteriormente confermato dalle sperimentazioni realizzate dal musicista e fisico Ernst Chladni, basate sulla creazione di forme (chiamate "figure di Chladni") su uno strato di sabbia grazie alle vibrazioni sonore del violino, i cui risultati furono pubblicati nel 1787 nella sua opera “Scoperte sulla teoria dei suoni”.
Più tardi, nel 1967, ciò fu avallato dal fisico e medico Hans Jenny che dette origine alla scienza nota come Cimatica, vale a dire lo studio delle forme d’onda, la cui base è la relazione che lega la forma alla frequenza dell’energia, rapporto grazie al quale la forma di ogni cosa esistente deriva da legami energetici aventi una determinata frequenza vibratoria di base.
Hans Jenny, tramite la trasmissione del suono attraverso sostanze agevolmente deformabili, come il gesso, il sale, provò che ogni materiale sotto l’azione di una determinata vibrazione, acquisisce una specifica forma esattamente connessa alla frequenza d’onda che lo ha attraversato. Egli pervenne al risultato consistente nel fatto che basse frequenze originano forme basilari come i cerchi, mentre frequenze più alte creano figure sempre più composite alla stregua dei tetraedri, dei mandala e delle configurazioni pitagoriche.
Uso terapeutico del potere delle forme
Durante le loro ricerche sulle antiche strutture monumentali, i due scienziati Chaumery e De Belizal, vennero a conoscenza dell’esistenza di una frequenza energetica molto potente, chiamata verde negativo, emessa dalla Grande Piramide egizia. Tale onda portante deve il suo nome alla direzione cardinale del suo raggio fondamentale che risulta opposta rispetto a quella del verde (positivo) che è possibile vedere cromaticamente. Questa emissione vibrazionale ha la caratteristica di essere estremamente disidratante e mummificante e, dunque, disinfettante.
Grazie a studi ventennali sulle caratteristiche energetiche delle strutture piramidali, il dott. Rodriguez Alvizo Luis Alberto e la sua equipe messicana poterono dichiarare l’attitudine di tali forme di raccogliere al loro interno energia cosmica avente un’azione rinvigorente.
A partire dalla mummificazione della carne, dalla migliore crescita delle piante, dal ripristino del filo delle lamette, inseriti nella struttura piramidale, all’uso della stessa sugli animali ed infine su gruppi di persone, la sperimentazione fornì eccellenti risultati in termini di miglioramento psicofisico, diminuzione del dolore, migliore riposo, frequente rimozione delle cause di patologie croniche.
Da tali rilevanti evidenze prende il nome la metodica nota con il nome di “piramidologia” nella quale strutture piramidali di diverse dimensioni vengono utilizzate a scopi terapeutici e che viene praticata dal 1981 anche in Italia dalle suore di un convento sito in Trentino-Alto Adige.
L’uso delle forme espresse in grafici e circuiti, costituisce una parte della tecnica vibrazionale nota con il nome di Radionica. In tali figurazioni geometriche sono presenti le informazioni frequenziali riequilibranti grazie alle quali l’organismo può ritrovare il suo equilibrio cellulare ed energetico. Esse possono essere utilizzate direttamente con il testimone (campione biologico) del soggetto da trattare o tramite l’inserimento in essi di acqua che verrà, quindi, informata divenendo un vero e proprio rimedio.
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