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  • Immagine del redattoreValentina Ivana Chiarappa

Valentina Chiarappa intervista Masaru Emoto

MASARU EMOTO E LO “SPIRITO DELL’ACQUA”


Pubblicato sulla rivista Lux Terrae, dicembre 2012


Straordinario incontro in Italia con il ricercatore giapponese, noto a livello internazionale per i suoi esperimenti sulla memoria dell’acqua e per i cristalli che ottiene, i quali rivelano l’esistenza di una Coscienza Unitaria evidenziata dal prezioso elemento naturale.


Personaggio di rilievo internazionale amato e discusso, dall’apparenza riservata e schiva, Masaru Emoto, noto nel mondo per i suoi meravigliosi cristalli d’acqua ammirati da migliaia di lettori nelle pagine dei suoi semplici e divulgativi manuali, è stato eccezionalmente ospite d’onore nel National Water Workshop 2012, Salute e Prevenzione nei processi terapeutici, organizzato a San Benedetto del Tronto il 23 settembre scorso dall’associazione C.I.C.A.T. (Centro Internazionale Contro l’Abuso e l’Abuso Tecnologico).


L’incontro, che ha visto rilevanti interventi aventi come elemento di base l’acqua e che hanno spaziato dalla dimensione prenatale, alla valenza psicologica dell’influenza dell’acqua, alle proprietà riequilibranti dell’acqua alcalina fino a giungere alle caratteristiche spirituali di questo prezioso ed unico elemento, tra le relazioni dei diversi specialisti e medici d’eccezione, ha avuto come momento centrale la conferenza realizzata dal dott. Masaru Emoto, ricercatore giapponese conosciuto a livello internazionale per gli esperimenti che insieme alla sua equipe realizza da diversi anni sulla memoria dell’acqua.


Emoto ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua programmata con differenti informazioni. Gli esperimenti realizzati grazie a tale metodo provano la capacità posseduta dall’acqua di memorizzare energeticamente le informazioni da essa ricevute sotto varie forme; emerge, così, che l’acqua risponde agli stimoli esterni creando, in determinate condizioni, cristalli riproducenti particolari fogge.


Abbiamo avuto l’onore di incontrare il ricercatore giapponese che ci ha gentilmente concesso una stimolante intervista.


Per cominciare, dott. Emoto, Le vorremmo chiedere qual è stato il suo percorso di formazione personale e professionale che l'ha portata ad interessarsi all'acqua ed alle specifiche caratteristiche di questo elemento?

Innanzitutto, devo dire che non sono uno scienziato, non sono un capo religioso e prima non conoscevo neanche molto bene il campo della spiritualità; ero e sono un uomo ordinario. Il mio primo, vero e forte contatto con l'acqua è stato nell'infanzia, avevo cinque anni, ero al mare e mi sono trovato in una situazione in cui stavo per affogare. Sono cresciuto ed ho per lungo tempo abitato in un posto che distava dal mare solo 500 metri, ricordo ancora che, spaventato e piangendo, ritornai a casa e mi sfogai con mia mamma. Rammento tuttora le parole che proferì mia mamma allora, lei mi disse: “non devi andare contro l'acqua, non ti devi opporre, devi lasciarti andare a lei”. Questa fu proprio la mia prima, vera esperienza diretta con l'acqua ed anche il mio primo pensiero verso questo elemento che mi fu trasmesso appunto da mia mamma. Per il resto ho condotto i miei studi come chiunque altro, era un uomo ordinario ed ho svolto per quarant'anni un comune lavoro in un'azienda. Poi sono stato in America e a 44 anni ho fondato la I.H.M. società (International Hado Membership) ed ho in seguito realizzato la Cristal Water. Siccome in quel periodo accusavo dei dolori alla gamba, utilizzai quest’acqua informata con la quale cospargevo la mia gamba e, dopo poco tempo, guarii ed il dolore non ricomparse più posteriormente a quell’esperienza. È stato proprio in quell’occasione che ho compreso l’enorme potenziale posseduto dall’acqua ed ho iniziato seriamente gli studi sulle straordinarie proprietà di questo basilare elemento. Ho cercato così un apparecchio che misurasse le caratteristiche dell’acqua e l’ho trovato in America: si trattava di un congegno che veniva utilizzato per realizzare rimedi omeopatici. Ho appreso quindi la metodologia di uso di questo strumento e, in conseguenza di ciò, ho iniziato anche ad entrare in contatto con le persone per trattarle ed a capire le diverse patologie di cui soffrivano.


C’è stata un’occasione particolare in cui Lei ha compreso l’importanza dell’acqua e di lavorare sull’acqua per la pace ed il benessere dell’umanità?

Nel 2003 mia figlia si è sposata ed ha avuto dei bambini. Fino ad allora non ero una persona che si occupava molto della pace internazionale, quando, però, ho visto i miei nipoti mi sono davvero fatto coraggio ed ho realizzato l’importanza di dover attivarmi per questa importante causa. È questa la ragione per cui ho iniziato a muovermi per la pace a livello internazionale; infatti, all’ONU presentai il mio progetto “Emoto Peace Project” e l’occasione di questa dichiarazione fu, guarda caso, l’invito da parte di una donna italiana. Lei si occupava del settore che operava per trovare una connessione tra scienza e spiritualità e avrei grande piacere di incontrarla nuovamente.


Ha incontrato ostacoli nella sua attività di divulgazione delle proprietà di memorizzazione dell’acqua?

Per prima cosa, vi è da dire che non ho ancora avuto occasione di relazionare sui miei esperimenti a livello di comunità scientifica cioè in occasioni realizzate in un contesto scientifico. Penso, però, che ancor prima di cominciare dalla comunità scientifica per la divulgazione, sia più importante far arrivare alle persone questo rilevante messaggio. Come saprete, il professore francese Jacques Benveniste era arrivato a dichiarare la memoria dell’acqua attraverso i suoi studi ed è stato poi, comunque, allontanato dalla comunità scientifica. Tra l’altro, Benveniste è deceduto sei o sette anni fa a 69 anni che è la mia attuale età, ne deduco che se si dovessero presentare occasioni in cui io potessi fare dichiarazioni davanti alla comunità scientifica, potrebbe darsi che quest’anno sia la fine per me!... Questa è stata la mia strategia perché se avessi iniziato attraverso gli scienziati avrei fallito, invece cominciando dalla gente, dalle persone, avrei potuto ottenere un risultato, come in effetti è stato.


Attraverso quale processo di evoluzione è giunto a sperimentare gli effetti del pensiero e della vibrazione sonora sulla formazione e sulla struttura dei cristalli d’acqua?

L’occasione è stata in quella lunga mia attività durata 15 anni in cui accoglievo le persone ed applicavo appunto la tecnica Hado.


Lei ha fatto un’affermazione: ha parlato dei cristalli d’acqua nel senso di “mandala della vibrazione”, vorremmo sapere quel’è il significato profondo che attribuisce a questi cristalli?

Durante l’applicazione, quando congelavo l’acqua, un campione d’acqua informata, e ne realizzavo uno studio attraverso il microscopio, rilevavo ovviamente che la temperatura si alzava, quindi, il campione d’acqua si scioglievano ed il cristallo si vanificava. Da questo ho compreso che si trattava di un’immagine virtuale e non di una cosa, un’entità, un elemento reale. In quel momento ho cominciato a riflettere ed a chiedermi di che cosa si trattasse, sembrava quasi che avessi fotografato un sogno, un’immagine onirica. In quell’istante ho pensato proprio di essere riuscito a fotografare una vibrazione analoga al mandala, anche se a quei tempi non avevo molta conoscenza di quello che si intende per mandala, non avevo alcuna formazione circa il buddismo; così ho pensato che quello forse un mezzo, nel contesto spirituale, che servisse per dimostrare qualche cosa che non era reale. Forse è proprio per questo che sono stato invitato all’ONU in quell’anno, nel 2005, da quella donna italiana, perché appunto potevo dimostrare quest’aspetto e penso proprio di dover essere riconoscente a questa persona dal momento che, se non ci fosse stata lei nella mia vita, quindi se non avesse creato l’occasione della mia dichiarazione all’ONU, probabilmente non saremmo qui oggi.


Lei in un’intervista si è dichiarato più un artista che uno scienziato. Perché questa affermazione?

Sì, ho dichiarato ciò perché mi ritengo più un artista, un musicista, anche in questo caso, grazie all’influenza di mia mamma in quanto lei era molto brava nel canto. Ho l’impressione che si tratti di un fattore genetico, però credo che ci siano anche le influenze provenienti da una vita precedente per cui ora la combinazione di questi due fattori mi fa agire, mi fa portare avanti la mia attività.


Gli esperimenti che Lei conduce possono costituire la dimostrazione concreta, a Suo parere, che tutto ciò che esiste è vibrazione ed è interconnesso, come afferma tra l’altro la meccanica quantistica?

Certo, dimostro proprio questo perché è l’acqua che mette insieme, che unisce tutte le cose del Creato. Noi stessi senza l’acqua non potremmo vivere, la vibrazione stessa è vita; chiaramente se non c’è acqua non c’è vita e subentra il contrario, cioè il decesso.


Sulla base di questi principi e quindi sulla sua ricerca sull’acqua, può ipotizzare che in un futuro l’umanità possa arrivare all’unione dei due aspetti che oggi vengono analizzati separatamente, cioè di scienza e spiritualità?

Credo assolutamente che si realizzerà l’unione tra questi due aspetti della scienza e della spiritualità, chissà, forse tra un decennio, non so quando si verificherà, ma se questo non dovesse accadere ci sarà solo l’annientamento del genere umano.


I suoi esperimenti dimostrano, in un certo senso, che il pensiero influisce sulla realtà, quanto può essere importante questo nel prosieguo della vita dell’umanità?

Penso che l’acqua funzioni come uno specchio. Le immagini dei cristalli che ottengo con la mia tecnica spesso emergono da una situazione in cui abbiamo senz’altro ammirato l’acqua, le abbiamo inviato segnali positivi. L’acqua stessa gioisce quando viene ammirata e la stessa cosa vale per gli esseri umani, in quanto essi sono costituiti d’acqua. Se pensiamo che sia una falsità proviamo a pregare la Madonna, proviamo a fare questo esperimento e vedremo che avremo la possibilità di trasformarci, di diventare ancora più belli.


Ci può fornire una semplice spiegazione tecnica di come avvengono questi esperimenti, per i lettori che non sono del settore?

Premetto che stiamo distribuendo, a livello internazionale, un opuscolo rivolto ai bambini in cui vi sono cristalli ottenuti da campioni d’acqua che sono stati tratti da ambienti naturali molto belli. Il procedimento è il seguente: viene preso un campione d’acqua e viene congelato ad una temperatura di – 25 gradi. Dopodiché il campione viene estratto e viene sottoposto ad osservazione attraverso il microscopio. Quando vogliamo informare l’acqua con della musica, il campione viene esposto alla vibrazione sonora e, in questo caso, viene poi congelato; a seconda del tipo di musica che viene fatta ascoltare all’acqua, i cristalli che si ottengono saranno differenti. Mi è capitato anche di sperimentare ciò che accade utilizzando il brano “O Sole Mio” e ve lo mostrerò oggi durante la conferenza.


L’accusa che alle volte Le viene rivolta di non riproducibilità dei medesimi cristalli d’acqua può essere, in qualche modo, spiegata con l’interazione che sussiste tra osservatore ed osservato e che viene studiata dalla meccanica quantistica?

Penso che una scienza che consideri la riproducibilità non abbia senso. Personalmente, non ritengo assolutamente scienziati coloro che si basano esclusivamente sul parametro della riproducibilità. Basti considerare che durante il processo della gravidanza siamo nel grembo materno, siamo immersi nell’acqua e cresciamo, quindi noi stessi cambiamo e non possiamo considerarci perfettamente riproducibili, così come non possiamo pensare che un aspetto sia fisso, che si riproduca perfettamente uguale; già da questo deriva la mia avversione per quel tipo di scienziato. Credo, invece, che esista una scienza che riesca a comprendere il Tutto ed in quest’ottica, penso che sia proprio un non senso il fatto di dover assolutamente considerare la riproducibilità come elemento essenziale, la ritengo una cosa assurda.


La connessione tra osservato ed osservatore è una realtà che anche altre discipline realizzano come la Radionica che si basa proprio su questo principio. Vorremmo sapere se, secondo Lei, i suoi esperimenti ed i risultati che lei ottiene siano dovuti anche ad un’interazione di questo genere?

C’è un’assoluta interazione ed influenza da parte dell’osservatore. Consideriamo i nostri occhi come un microscopio, una videocamera; ad esempio, qualcuno mi può ritenere bello, invece un’altra persona può considerarmi assolutamente non piacevole, si tratta quindi della sensibilità della persona stessa che va ad osservare. Penso, ma forse ci vorrà ancora un secolo, che quando verrà aumentato il livello di consapevolezza dell’essere umano rispetto alla bellezza, al bello, arriveremo finalmente allo stato di pace.


Come domanda finale, vorrei lasciare un messaggio positivo ai nostri lettori e chiederle se i suoi lavori sulla coscienza dell’acqua, indicanti in fin dei conti che non esiste la separazione, possono condurre alla formazione di una massa critica in grado di migliorare la realtà dell’umanità?

Certo, penso che il raggiungimento di questo obiettivo non sia difficile. Credo che con la coscienza dell’acqua assolutamente si riuscirà ad elevare il livello dell’umanità. Quello che io spesso ripeto è, però, che il punto importante è costituito dal rivolgersi, dal prestare attenzione all’acqua, dall’indirizzare noi stessi all’acqua con un sentimento di amore, ma grazie allo strumento del perdono, cercare di ottenere il perdono dall’acqua per tutto quello che abbiamo compiuto finora e promettere che da ora in poi riusciremo ad amarla davvero.


Grazie, dottor Emoto, per la sua disponibilità e per il significativo lavoro che sta portando avanti.



Laureatosi all’Università di Yokohama ed ottenuto il dottorato in medicina alternativa presso l’Open International University, ha iniziato ad effettuare importanti ricerche sulle caratteristiche dell’acqua a seguito del suo incontro con il biochimico Lee H. Lorenzen a cui si devono gli studi sulla MRA (Analizzatore di Risonanza Magnetica) e sull’acqua informata chiamata “microcluster water”. Ha poi intrapreso percorsi di ricerca personali grazie ai quali è pervenuto al suo metodo che dimostra il profondo legame esistente tra l’acqua e la coscienza individuale e collettiva. Ha fondato la IHM (International Hado Membership) ed ha istituito un ente mondiale no-profit “Acqua internazionale per la vita” con l’intento di finalizzare la sua attività di ricerca alla realizzazione della pace nel mondo.

Ha pubblicato diversi libri sulle sue scoperte diffusi a livello internazionale ("La Scienza dell’Invisibile" Macro Edizioni, "Il Miracolo dell’Acqua" Ed. Punto d’Incontro, "Il Vero Potere dell’Acqua" Ed. Mediterranee, ecc.), e tiene affollatissimi seminari in tutto il mondo.

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